Macerata: cosa vedere, mangiare e fare nella piccola gemma delle Marche

  • Home
  • Blog
  • Macerata: cosa vedere, mangiare e fare nella piccola gemma delle Marche
Le Marche vivono per aria, sospese dentro un’idea di poesia quanto mai libera, per cui anche la storia che è stata spesso illustre non ha più peso specifico e viene assolta da un’altra pronunzia delle cose. Ma non basta, questa linea magica dell’orizzonte interno è sostenuta dalla bellezza della campagna, dalla dolcezza delle colline, da tutta la musica che la nostra memoria riesce a strappare dal gioco delle luci, dalle lente trasformazioni dei colori, dagli interventi delle stagioni.
Carlo Bo

Cosa vedere a Macerata in centro storico

Immersa tra le colline marchigiane e a pochi chilometri dal mare, Macerata è una città da scoprire lentamente passeggiando tra le sue viuzze, assaporando le sue tipicità e lasciandosi affascinare dalle numerose ricchezze artistiche. 

Iniziamo la nostra visita alla scoperta del centro storico, con tre meraviglie da vedere assolutamente.

La torre civica e l’orologio Planetario

La Torre Civica, detta anche Torre dei Tempi o Torre dell’orologio, con la sua altezza di 64 metri è uno dei simboli di Macerata e uno tra i più importanti edifici nella regione Marche.

La sua costruzione iniziò intorno al 1492 ad opera di Matteo d’Ancona e venne ultimata nel 1653 seguendo i disegni e modelli dell’architetto militare Galasso Alghisi da Carpi.

Sul basamento si trova la ricostruzione dell’orologio astronomico, realizzato nel 1569 dai fratelli Ranieri di Reggio Emilia e recentemente restaurato.

Il quadrante indica le cinque posizioni dei pianeti, conosciuti in epoca rinascimentale, mentre il famoso carosello dei Magi adoranti la Vergine con il Bambino, simboleggia la fede.

Per ammirare il carosello dei Magi bisogna trovarsi sotto l’orologio alle ore 12.00 o 18.00 di qualsiasi giorno.

Sul lato del basamento si trova invece la lapide di Vittorio Emanuele II che fino al 2015 occupò lo spazio dell’orologio, poi ripristinato.

Vale la pena visitare la Torre Civica anche solo per il panorama che offre: salendo la torre, dalla terrazza del coronamento si potrà infatti ammirare tutto il centro storico, le cittadine intorno, le colline marchigiane, i monti Sibillini fino al mare Adriatico. Come amano dire i maceratesi “tutto a un tiru de schioppu”.

Il Museo della Carrozza

Il Museo della Carrozza, allestito a Palazzo Buonaccorsi, nelle sale un tempo adibite alle vecchie scuderie, ospita una raccolta di carrozze di varie epoche.

Il museo fu istituito nel 1962 in seguito alla donazione di un gruppo di carrozze e relativi equipaggiamenti da parte del conte Pier Alberto Conti. La raccolta è stata poi arricchita nel corso degli anni da altre importanti donazioni che hanno ampliato la gamma: dalle carrozze da addestramento alla berlina da viaggio, dai calessi da passeggio fino a un carrozzino per bambini.

Al termine del percorso è possibile partecipare anche ad un tour virtuale: una carrozza che, attraverso un sistema di videoproiezione, permette di rivivere l’emozione del viaggio scegliendo tra numerosi percorsi.

Sala dell’Eneide

Sempre a Palazzo Buonaccorsi, nel piano nobile, è possibile ammirare un prezioso e coloratissimo gioiello d’arte settecentesca: la sala dell’Eneide. Le scene che decorano la sala narrano il mito di Enea, leggendario eroe che, di ritorno dalla guerra di Troia, fondò Roma. Decorate e impreziosite in ogni dettaglio secondo lo stile ornamentale del Rococò offrono al visitatore un’immersione completa nella storia e nella mitologia.

Cosa visitare a Macerata in un giorno

Iniziamo la nostra passeggiata a Macerata dal monumento simbolo di questa città: lo Sferisterio in piazza Nazario Sauro. Nato come luogo per giochi sportivi oggi è la culla dell’Opera Lirica. L’elegante edificio rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura neoclassica.

Accanto allo Sferisterio, varchiamo Porta Mercato, conosciuta anche come Porta Picena, e proseguiamo fino a Piazza della Libertà. Qui ha sede il Teatro Lauro Rossi, uno dei teatri storici delle Marche, la Torre dell’Orologio, il Palazzo della Prefettura e la Chiesa di San Paolo.

All’angolo della Chiesa, percorriamo via Don Minzoni che ci porta allo storico Palazzo Buonaccorsi sede dei Musei Civici. Come anticipato sopra, il palazzo si divide in due piani ed un seminterrato: al primo piano si trovano capolavori d’arte antica e la Sala dell’Eneide. Il secondo piano è invece dedicato all’arte moderna e contemporanea; mentre nei sotterranei si trova il Museo della Carrozza.

A pochi metri da Palazzo Buonaccorsi, troviamo il Duomo di San Giuliano, altro esempio di stile neoclassico e la Basilica della Misericordia, famosa per un miracolo che avvenne nel 1355, oggi meta di molti fedeli.

Da non perdere, se avete ancora del tempo, la Biblioteca Mozzi Borgetti e il Museo Palazzo Ricci, dove sono raccolte opere di soli artisti italiani del Novecento come Giorgio Morandi, Giacomo Balla, Massimo Campigli.

Cosa mangiare a Macerata: i piatti tipici da non lasciarsi sfuggire

E se dopo tutto questo vagare, ti fosse venuto un leggero languorino ecco i prodotti tipici con cui potrai deliziare il palato.

Iniziamo con l’antipasto.

Se sei in visita a Macerata non potrai non assaggiare il ciauscolo.

Dal colore rosato e dalla consistenza morbida, il ciauscolo è un salame spalmabile, costituito da un impasto di carne di maiale.

Proseguiamo con i primi piatti.

A Macerata non è domenica senza vincisgrassi, da non confondere con le lasagne. Una pasta al forno composta da sette strati di pasta tirata a mano e condita con parmigiano grattugiato, besciamella e ragù. La differenza principale rispetto alle lasagne emiliane sta nella preparazione del ragù. Mentre nelle lasagne si utilizza solamente carne macinata tagliata finemente, il piatto marchigiano viene preparato con carne di manzo tagliata più grossolanamente dove a dominare è il sapore delle rigaglie, i fegatini di pollo. 

Altro primo piatto maceratese, gnocchi con la papera. Se capiti a Macerata a fine agosto sarà impossibile non assaggiarli. Gli gnocchi con la papera sono infatti il piatto tipico che i maceratesi mangiano durante la feta del Patrono San Giuliano, che cade il 31 agosto e per cui sono previste due-tre serate di festa.

Tra i secondi piatti che in una tavola maceratese non possono mancare troviamo il coniglio in porchetta, ovvero carne di coniglio cotta con gli stessi aromi della porchetta e i gobbi in umido, un ortaggio simile al carciofo cucinato con salsa di pomodoro e altri odori.

Dulcis in fundo: Scroccafusi e vin cotto. Gli scroccafusi vengono preparati solitamente per le feste di carnevale e si ottengono da un impasto di farina, zucchero, uova e burro amalgamati insieme e poi fritti. Il Vin cotto è un vino dolce che viene cotto insieme ad una mela cotogna che ne enfatizza l’aroma.

E, ora che hai preso appunti, sei pronto per il tuo tour?

Leave A Comment

it_ITItalian